lunedì 4 maggio 2009

Le gabbie dell'indifferenza

Bene. Abbiamo finalmente capito e appreso (il tempo per farlo c'era tutto...) che l'acool fa male (credetemi lo fa...), ma come un saggio (saggio? mah...) uomo (no, questo proprio no...) mi disse: " non puoi dire basta all'alcool, puoi solo considerare una pausa più lunga tra una bevuta ed un'altra..". Sagge parole. Ma allora smettiamola di crucciarsi e pensiamo ad altro.


Vi è mai capitato di dover stare a stretto contatto con persone irritanti, magari per ore? Magari in un treno accanto a petulanti signore, che sopperiscono la cerenza di affetto con una dose massiccia di invadenza e indiscrezione?

Ed è solo l'inizio. Ci si trova accato a bambini irrequieti o capricciosi, che piang
ono perchè non hanno il succo di frutta in vetro; o di fronte a tizi che parlano (gridano) ore al telefono, fino a quando hanno ancora i lobi, che ti guardano come se gli desse fastidio che ascolti le loro discussioni; per non parlare della gente che non sa come diavolo funzionano le gambe, non capiscono che non serve muoverle in continuazione per non farle atrofizzare (si parlo con te, trentenne bionda tinta e acida, alla fine quando sono sceso te l'ho svelato il finale del libro che stavi leggendo (Io uccido di G. Faletti) eh?...).

Ma la gente fastidiosa non è che la punta dell'iceberg, il vero pericolo è sotto il pelo dell'acqua. Sono le petulanti signore di prima e gli impiccioni estroversi, ciò che fà affondare la nave. Le persone espansive che devono attaccare bottone, magari con battutine insulse, proprio non le sopporto quando viaggio. Principalmente quando viaggio. Tu vorresti goderti il piacere del panorama, girovagare fra i tuoi pensieri oltre che per il mondo e invece no! C'è la vecchietta che ti fa l'elenco dei suoi malanni (molesto anche se parla a quello seduto affianco) e a te tocca sorbire ore di decantazione di sintomi e malattie, che alla fine pensi di essere malato anche tu. Poi c'è quello che mentre stai scrivendo un messaggio proprio non può fare a meno di buttare un occhio e leggerne il contenuto.
Quelli che cercano in tutti i modi di scoprire la tua meta (anche quando stai cercando di
dormire), le ragioni del viaggio, i tuoi interessi, il tuo codice fiscale. Altri che ti chiedono cosa stai leggendo e poi vogliono assolutamente parlare di critica lettereraria.

...lo so io il vero movente...

In anni di treni e bus ho incontrato gente che sembrava uscita direttamente da un film di Burton, alcuni allucinati come in quelli di Lynch, altri dai film di Spielberg (roba tipo E.T.). Quando poi ti ritrovi con un padre costretto a toccare (un pò come la classica gomitata nel fianco. però col ginocchio!) la gamba della figlia sotto il tavolino, perchè lei insisteva a chiederti il numero di cellulare ( è successo veramente...ed era il padre ad aver attaccato bottone..), allora capisci di aver raggiutno l'apice e di non voler parlare proprio con nessuno sul treno, se non lo stretto necesario ( "scusi...", "permesso", "posso aprire il finestrino?", "la valigia verde da cui cola benzina è sua? (anche questa è veramente vera)")


La mia esperienza con tali tipologie di esseri, ha lasciato profonde cicratrici. Ogni volta che trovo gente indifferente ringrazio. Completamente indifferente, che non ti saluta qualdo sali o quando scendi, che magari non sposta nemmeno i piedi per farti passare. E con questo non dico che bisogna essere scontrosi e antipatici. Anzi si è anche più gentili perchè non si hanno gli input per detestare una persona e io non ho probeli a sollevare valige, cedere il posto e fare spazio. Ne avrei sicuramente di più se la propietaria della valigia che devo sollevare mi avesse convinto che ho la
Rickettsiosi.

(tipici scompartimenti su intercity)

in ogni caso la cosa che mi chiedo da anni è...

...chi diavolo ha inventato gli scompartimenti? e chi è che si ostina a obbligarci ad usarli??

...No...io così non ne ho mai visti...

(i regionali sono tre volte più comodi di qualsiasi intercity...assurdo...)

5 commenti:

  1. ma quante cose ti sono successe in 4 ore (andata e ritorno) di treno???
    per quanto riguarda le vecchie malate di logorrea posso dirti che quando sono andato a verona ho assistito alla scena di un poveretto costretto a sorbirsi 4 ore ininterrotte di chiacchiere da una signora che gli ha raccontato l'intera sua vita e quella di tutto il suo albero genealogico (da roma a verona :S)
    Compatisco, invece, la povere 30enne cui hai rovinato la lettura del libro (ma che ti aveva fatto?).
    E comunque questo tuo dilemma me ne ha fatti sorgere di più grandi: ma tutto ciò ti è accaduto in 4 giorni??????? la ragazza h avuto poi il tuo numero? (ed il mio?) e ancora... ma chi diamine si porta la benzina sul treno???

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  2. Oddio no! tutto in 4 ore sarebbe stato troppo per chiunque...mi sarei gettato fuori dal finestrino! (oppure avrei appicato fuoco alla valigia)...queste sono cose che mi sono capitate in una vita di treni...cmq il tizio stava trasportando 3 lattine di olio per la moto, gli si sono aperte o scoppiate per la pressione e sono colate sui bagagli di una signora e un pò sui capelli di una ragazza, sono successi casini,ma è stato un bel momento (almeno per me che migustavo la scena:D) che vale la pena ricordare...

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  3. P.S.: si quella del libro è stata una cattiveria, ma è sempre stato un sogno svelare l'assasino...

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  4. la prossima volta prenota sulla carrozza numero 3 o la 4 se c'è il ristorante. la 2 per la prima classe. non ci sono scompartimenti.


    e il numero poi?

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  5. la frase del saggio mi suona familiare...
    ...gli scompartimenti sono quasi sicuro che siano stati inventati dai puffi, dal loro punto di vista, gli scompartimenti, erano montagne immense, vallate sconfinate, grotte impervie, foreste tenebrose, ecc...
    ..dopo l'estinzione dei puffi i 100 trilioni di vagoni con le cuccette fabbricati dai puffi sono state usate per costruire i treni con le cuccette...

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