lunedì 15 giugno 2009

Meglio avere meno tuoni nella bocca e più luce nella mano.

Ci sono diversi periodi storici che stuzzicano le fantasie e gli immaginari collettivi, uno di questi è sicuramente l’epoca del far west americano, la grande stagione dei cowboy, delle pistole colt, dei cercatori d’oro e degli assalti alle diligenze. Un’unica grande storia fata di malfattori, sceriffi ed indiani. Tutto ciò ha solleticato enormemente le menti dei creativi, dalla prima stagione di holliwood, agli spaghetti western ed ancora oggi con revival più o meno azzeccati. Come non ricordare il mitico John Wayne (duro ad oltranza,ma con un cuore d’oro) o ancora meglio le molteplici espressioni (con cappello, senza cappello) di Clint “ occhi di ghiaccio” Eastwood.


Non si può sfuggire prima o poi si deve guardare un film western, ne vengono proposti tutti i giorni a tutte le fasce orarie; è come un epidemia silenziosa, tanto che, sono sicuro, facendo zapping, cambiate canale ad ogni film dichiaratamente western senza neanche accorgervene, come se fosse una televendita qualsiasi.



E si può incappare in una qualunque generazione di western: quelli della prima ora dove gli indiani sono i veri grandi cattivi; quelli della presa di coscienza americana dove gli indiani (alcuni non tutti) sono personaggi positivi, con una loro saggezza ancestrale; e quelli dell’ultima ora dove l’indiano è la vera unica vittima del viso pallido usurpatore, quest’ultimi hanno tanto il sapore di presa per i fondelli ( e senza vaselina).



Quindi da che western e western uno dei dettami fondamentali del genere è che l’indiano deve prenderlo in quel posto (a volte senza manco lo sputo).



Onore al vecchio Toro Seduto. Gloria a Geronimo che tanto a fatto dannare i generali yankee imbellettai. Cantami o diva le gesta erotiche di Sqaw Pelle di luna. Estiqaatsi pensa che…

(il grande capo-opinionista Estiqaatsi, leggasi E-Sti-Cazzi...)


Ed ora queste orgogliose popolazioni, questi indomiti guerrieri e saggi sciamani, sono scomparsi, mischiati ed inglobati nella civiltà del viso pallido. Solo un numero esiguo, mantiene vive le proprie tradizioni, rilegati in riserve naturali, che manco i cinghiali, annegati nell’alcol scadente e nel gioco d’azzardo, almeno hanno il peyote.



Ciò che mi assilla è, ora che sono chiusi nelle riserve…

…secondo voi ci sarà un periodo dell’anno in cui si apra la caccia all’indiano? Sapete…avevo giusto bisogno di un nuovo scalpo…

( tutte le immagini, ad eccezione di quella del grande capo Esyiquaatsi, furono scattate da Edward S. Curtis, un "uomo che
non ebbe mai tempo per giocare", le cui fotografie sono un patrimonio prezioso per tutti noi...)

2 commenti:

  1. E 'interessante leggere questo testo.
    L'ho fatto con l'aiuto di un traduttore sul web, questa è la prima volta che ho letto in italiano. Se non del tutto compreso il messaggio, ma guto leggere.

    Ci sono molte parti della storia e dipinte dissimulata nel film, solo la nostra immaginazione per ricreare come ha visto il passato.

    Le foto sono bellissime!

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