mercoledì 22 aprile 2009

Il Rock & Roll fa male?...

...o sono i litri di birra?


Nella foto: Kee Marcello (Ex-Europe, mica il primo arrivato, nèh?)

Post tributo

Un litro di birra scorre nelle mie vene. Sono eccitato e ho trascorso gli ultimi 15 minuti a fare head-banging ed air-guitar sulla strada per tornare a casa, mentre automobili sfrecciavano tranuille affianco a me. Le note della Trans-Siberian Orchestra mi stanno ancora accompagnando e le mie dita scorrono veloci come non mai su questa tastiera.
Sto tornando da un concerto che non saprei come definire, se non con un quesito:

Perchè mai gente che ha suonato di fronte a 10mila e più persone, adesso suona di fronte a poche decine?

No, cazzo, non rispondete: non distruggete i miei sogni. Non voglio pensare che questo sia il loro triste destino, che essi siano artisti ormai andati e che non abbiano altra scelta del suonare per vivere. Hanno amici che suonano ancora di fronte le grandi folle e non voglio credere che non possano fare almeno gruppi d'appoggio.
Loro sono la musica ragazzi! Frequentate i locali ragazzi, andate dove vecchi eroi continuano il loro lavoro per poche decione di persone, osservate le loro occhiaie segnate da anni di droga, perchè no?, ma venerateli, cazzo perchè loro sono divinità e come loro non ne vedrete mai. Mandate a fanculo (si, in questi momenti faccio anche questo) Steven Harris e Bruce Dickinson, James Heidfield e John Petrucci ed abbiate voglia solo di musica vera!
Questo post non è divertente, lo so. In esso non vi è alcun cenno di ironia poichè non deve esserci. Esso è un serissimo tributo a tutti coloro che sono stati grandi e che ancor di più lo sono adesso che suonano per noi, come un tempo, quando con il loro gruppo cercavano di emergere, di farsi notare.
Sono tornati indietro, ma adesso non vogliono emergere, non vogliono farsi notare, non vogliono esseer venerati, vogliono solo fare ciò cui sono destinati: suonare.
E noi li veneriamo

You rock and you're the best!

(Guitar Solo performed by Kee Marcello @ Borderline in Pisa on 21-04-2009)

domenica 19 aprile 2009

Sugli errori

19 Aprile 2009 e, che sia purtroppo o per fortuna, il mondo è ancora qui, esattamente uguale a com'era il 17 Aprile (per gli ansiosi dell'Apocalisse suggerisco il blog Apocronos, Cronache dell'Apocalisse).
Rimangono uguali le ansie, le angosce, il tram-tram, il lavoratore che deve farsi 5 ore di treno per andare a lavorare ed altre 5 per tornare per guadagnare appena 1000€ al mese, le guerre, le bombe, le mine anti-uomo...

Sarebbe stato così male se davvero fosse avvenuta l'Apocalisse?

Ma non è questo il dilemma primario che vi pongo oggi (tuttavia vi invito a ragionarci su).
Il mondo è pieno di belle cose, è vero: risate pura, falò sulla spiaggia con gli amici, la musica, i libri, una serata ad un pub davanti a delle buone birre con il sottofondo del sano e puro rock anni 70 (l'unico vero rock che sia mai esistito e che possa mai esistere).
Purtroppo gli errori, però, sono tanti e non sempre riusciamo ad imparare da quelli che commettiamo. Talvolta, per necessità o perchè "chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che perde, ma non sa quel che trova" tendiamo a ripetere alcuni errori e poi ci diamo degli stupidi, ci chiediamo perchè lo abbiamo fatto e promettiamo a noi stessi o ad altri di non cadervi più.
Eppure quante volte queste promesse sono vane....
Il dilemma che vi pongo oggi è solo per voi, perchè io ho sperimentato su me stesso ciò che è la realtà.
Come diventano delle scarpe da ginnastica bianche dopo due serate di pogo su un prato ad un festival rock?


sabato 18 aprile 2009

Say your last goodbyes to everyone....

....drink a say a pray for it



La fine del mondo. Ecco qualcosa che potrebbe risultare fastidioso (ma sempre meno di una zanzara nelle notti estive).
Bene. Rassegnatevi. Perchè è già iniziata. Questa è un'esclusiva. Le nostre fonti sono sicure ed affidabili, direttamente dal subconscio dell'esimio Cencevskij, l'araldo dell'Apocalisse. Quello che l'esperienza onirica gli ha rivelato è ciò che definirei uno pseudo-Ragnarok.

Un terzo di loro morirà nel sonno, un terzo di loro di terrore, un altro terzo vivrà. Essi verranno chiamati i paladini e ricostruiranno il mondo in una forma a noi sconosciuta.

Le 4.49, questa è l'ora fatidica. Ricordate che chi dorme non piglia pesci e questa notte chi si trova tra le braccia di Morfeo, non avrà più occasione di andare a pescare. Chi non si sveglierà non si sveglierà più e chi non riuscirà a sopportare l'idea di questa fine preannunciata sarà condannato a perire similmente.
Avvisati di questo, siate pronti a mettere le sveglie o di occupare il vostro tempo in modo tale che non vi addormentiate. Sono sicuro che ci sarà chi passerà gli ultimi istanti di tutto ciò che conosce facendo l'amore (Jhack), chi sfruttando la possibilità di fare ciò che non ha mai avuto il coraggio di fare. D'altro canto noi passeremo la nottata guardando dei film che non avremo più la possibilità di vedere. Partendo da T.R.O.N. e arrivando a
Rabbits di David Lynch (Manoet afferma faccia ca**re: si vede che Manoet non capisce l'arte).


Quindi ricordatevi di avvisare i vostri cari con squilli notturni.
Io vi ho avvisati e vi ho mezzo salvati, ma mi rendo conto che questo post verrà letto solo da pochi eletti (Neo presente), o magari da nessuno. Domani sarà troppo tardi, quindi spero che nella vostra stanza ci sia una zanzara che vi disturbi nel momento giusto. Detto questo vi lascio con un ultimo quesito prima dell'addio. Selo chiedevano i R.E.M. (e anche Ligabue). Beh, adesso lo sappiamo:

A che ora è la fine del mondo? (It's the end of the world as we know it, and i feel fine...)

Addio, è stato un piacere avervi come lettori! :(

http:\\apocronos.blogspot.com

giovedì 16 aprile 2009

Tecnologia

Negli ultimi decenni si sono diffusi nelle nostre case sempre più apparecchi elettronici e il 2000 ha segnato il boom di internet.
Quando Wozniac annunciò la nascità dei personal computer IBM e Microsoft dissero che non avrebbero mai avuto un mercato così vasto da motivarne la produzione e quando nacquero i primi cellulari molti non ne videro l'utilità, data l'esistenza delle cabine telefoniche e data anche la dimensione comparabile.
Guardiamo il mondo oggi. Ognuno di noi possiede un telefono cellulare, molti più di uno; in quasi tutte le case c'è un pc e anche la connessione a banda larga si diffonde sempre più.
Queste innovazioni hanno sicuramente portato del bene. Adesso siamo in grado di raccogliere informazioni molto più velocemente e di costringere aziende a ritrattare le proprie azioni in poche ore (Twitter vs Amazon); sappiamo che qualunque informazioni cerchiamo basta googlare, che se vogliamo conoscere la biografia di Pinco Pallino basta andare su Wikipedia, che se non sappiamo come spendere il nostro tempo possiamo andare su youtube...
Tuttavia possono anche capitare inconvenienti.
Può succedere che cada la connessione a 3 secondi dal termine di un download e che Internet Explorer non abbia alcun sistema di ripristino del download; può capitare che si esca di casa senza cellulare e si stia via solo poche ore senza problema alcuno e che poi, tornati a casa, si trovi tutti in apprensione per l'incapacità di comunicazione; può capitare che l'iguana casalinga rompa il router e non possa postare per una settimana; può capitare che si stia una notte alzati per fleetare o crashare una flotta avversaria; che si perdano ore ed ore a far nulla in attesa che papà liberi il pc; che qualcuno inserisca nel suo blog immagini che facciano male alla vista...

o ancora che un video su youtube non si riveli ciò che si credeva...
Ma noi siamo individui normali (o quasi...) e questi inconvenienti ci toccano a malapena. Purtroppo (o per fortuna) nel mondo esistono individui molto più assoggettati di noi alle nuove tecnologie, ed ecco il mio dilemma odierno


Cosa succederebbe al Dr. Sheldon Cooper del Califormia Institute of Technology di Pasadena se, a causa di un black-out, è impossibilitato ad usare qualsiasi strumento tecnologico?

mercoledì 15 aprile 2009

Sugli imprevisti, ovvero sugli effetti collaterali dell’algebra.


Questo post sarebbe dovuto essere pubblicato prima di pasqua, ma per i motivi già approfonditi sul post precedente, ve lo presento ora, tanto che l'argomento è più che attuale...

Dite grazie ai torroni scaduti di manoet…perché le sue vicissitudini intestinali mi hanno dato da pensare. Dare la buona pasqua di fretta e furia ai colleghi e abbandonare un interessante lezione di algebra lineare scappando, può succedere tutti i giorni (nel periodo di pasqua e non di lunedì, ché non c’è lezione) nella vita reale. E così mi sono chiesto com’è che queste cose non accadono mai nei fumetti o nei film (nella prima stesura avevo scritto al cinema, per poi ricordarmi che può succedere anche al cinema). Possibile che mai a Bruce Willis saltando da un camion ad un jet supersonico, nel tempo perso, non scappi mai una scorreggia (si lo so è duro da leggere, ma dobbiamo essere schietti, tutto ha un nome)? Non è mai successo che Diabolik si dovesse strappare la tutina di dosso perché non c’è la faceva più? Che all’uomo ragno, a volteggiare come uno spastico sui grattaceli non venga un po’ di nausea (che poi è lo stesso motivo per cui anche io ho dovuto abbandonare quella infamosa lezione di algebra)? È così improbabile che She-Hulk si fermi in farmacia per comprare un Tampax ( gli assorbenti con le ali sono antiestetici sotto i body attilatti)? Ma soprattutto io mi chiedo se Ironman (a.k.a. Tony Stark) tra bella vita, donne e party, avrà anche lui le sue vicissitudini:

Nell’armatura c’ha un dispositivo che gli inietta l’Imodium endovena?


Sui Doveri

Eccomi qua. So di aver toppato. Non sono riuscito a tener fede quella intrinseca promessa che mi ero fatto e che concerne anche voi che leggete queste parole. Un post al giorno tutti i giorni indipendentemente da festività (pasqua), calamita naturali (terremoto, solidarietà a tutti gli sfollati) o problemi tecnici (router andato a farsi benedire). Questo è quello che non sono riuscito ad adempiere e ciò mi ha portato ad interrogarmi sui doveri (non le responsabilità di cui proferiremo in seguito) , speculazioni di cui vi parlerò in questo post.

Ho sempre ritenuto che il primo dovere fosse verso se stessi, che se si fa qualcosa che è giusto per se, si trarrà beneficio per se e, per riflesso, anche per altri. Ora non ne sono più tanto convinto, poiché molto spesso ho provato sulla mia pelle che le cose che vanno bene per uno, possono essere addirittura deleterie per un altro. E come ho detto, l’ho provato sulla mia pelle, secca…che la crema esfoliante di mia sorella è inadatta alla mio derma sensibile; quello che ci vuole per me è una crema idratante, magari lenitiva.

Detto questo vorrei sottolineare che non ho ritrattato completamente la mia posizione, sono ancora abbastanza convinto che se fai qualcosa per te stesso, sarà altresì giovamento per altri (come la pasta coi pomodorini che ho preparato l’altro giorno). Il vero problema sta a capire cosa è veramente giusto e cosa sbagliato (la pasta era un pò pesante...mezza cipolla è troppa alle 10 di sera) e questo è un dilemma per nulla banale e che quasi impossibile da sciogliere, senza qualcuno che possa chiaramente osservare la questione da un punto di vista esterno ( me l’aveva detto mia mamma di farmi una minestrina). Ecco perché non sempre si riesce a trarre giovamento da quelli che si pensa siano i propri bisogni e che spesso si trasformano in comportamenti egoistici.

Tornando a me, a volte riuscire ad adempiere a doveri, anche piccoli, a volte mi risulta veramente difficile. E soprattutto sono gli impegni che mi auto impongo ad essere quelli più disattesi. Come disse mio padre, dopo aver mangiato due agnelli, uno in carne ed ossa (più carne e solo qualche ossicino, era un bel pezzo, il macellaio l’aveva servito bene) ed uno di pasta di mandorle: “ Le vie dell’inferno sono lastricate di buoni propositi…”. Quindi, è in questa sede che voglio, non più tenermi per me i miei intenti, ma di esporli a tutti voi e così da rendervi giuria e spettatori dei miei fallimenti o (si spera) dei miei successi e così “fare quella cosa quando togli i demoni…” esorcizzare la possibilità di non attuare i propositi.

Dopo tutte queste parole, che sopperiscono alla mia lunga mancanza, spiego il perché della mia lunga assenza. La faccio breve: migrato a sud per la primavera, tornato al nido, scopro che il router che hanno preso i miei fa letteralmente schifo. Quindi niente connessione (al massimo dopo numerosi tentativi durati un’ora una timida apparizione di gmail in versione html), niente negozi aperti per comprare un modem\router decente, niente post. Ma non sono stato con le mani in mano, numerosi dilemmi sono venuti alla mia mente ( soprattutto quando ho fatto girare a mia mamma 10 negozi per l’uovo di Batman, per poi trovare Superman…) e vi farò presto partecipi delle mie elucubrazioni. Detto questo chiudo, non prima di essermi scusato col mio collaboratore manoet per il disagio (psicologico, morale, logistico) arrecatogli, e vi lascio col dilemma principale di questo post:

Ma Batman ha mai avuto dei problemi perché il router della batcaverna era andato in palla?

sabato 11 aprile 2009

Vi ricordate...

Vi ricordate di quando, ai tempi delle scuole elementari e medie, le malattie ci costringevano a casa?
Ed in che modo trascorrevate il tempo? Beh, credo che tutti noi, allora, eravamo soliti guardare televisione, alla sera ed al mattino.
Sdraiati sui nostri letti, tenuti al calduccio dai nostri piumoni vedevamo passare davanti ai nostri occhi Kit, l'A-Team, BayWatch e molti altri telefilm...
Ma penso siano due quelli che sono rimasti più impressi, quindi vi lascio con una frase tipica dell'attore Peter Falk: "Ah, mi scusi. Avrei un'altra domanda"
Chi è più furbo tra il tenente Colombo e MacGyver?


PS- ne approfitto per fre gli auguri di buona Pasqua a tutti e per esprimere la mia più grande ammirazione per il grande Falk ("Signor Diamante, ha un buco di proiettile nella giacca!") You're the best!

Manoet

lunedì 6 aprile 2009

Mea culpa!

Si, è vero, devo ammetterlo. Finora ho scritto due post ed in entrambi non si parlava di supereroi (quale problema!).
Mi sembra dunque giunto il momento di trattare di questi fantastici uomini sorti dalla fantasia di altri uomini i cui pensieri, probabilmente, sorgevano dalla dipendenza dall'LSD.
Ogni mattina ci alziamo, facciamo colazione, andiamo a scuola o al lavoro senza sapere che queste grandi persone vegliano su di noi.
Spesso hanno dei superpoteri dovuti a mutazioni genetiche o ad appartenenza a razze aliene, altre volte sono solo umani dall'incredibile coraggio.
Così giungiamo al nostro enigma odierno. Sono migliori i supereroi che sfruttano solo coraggio, ingegno e forza o quelli dotati di superpoteri?
Ma soprattutto....
Chi usa meglio le corde tra Spiderman e Robin?

domenica 5 aprile 2009

Il volo

Da sempre l'uomo è stato affascinato dagli uccelli (non vogliatemene male, nessun doppio senso in questa frase).
Ciò che voglio dire è che l'uomo si è sempre soffermato ad ascoltare il cinguettio di quei piccoli esseri che dall'alto dei loro nidi ci intrattengono con le loro melodie, sempre eguali eppure sempre piacevoli.
Ma l'aspetto che più ci affascina di questi meravigliosi animali non è il loro canto, nè la loro bellezza, nè il loro piumaggio, ma è il volo!
Costretto a terra da limiti naturali, l'uomo ha sempre aspirato a poter imitare i fringuelli che si librano nel cielo. Primi furono Dedalo ed Icaro suo figlio ed i risultanti non furono molto incoraggianti (a questo proposito, vi rendo noto che esiste una compagnia aerea Ecuadoriana chiamata "Icaro Air". Personalmente la eviterei...). Abbattuti, gli antichi abbandonarono l'idea di volare per molti secoli, limitandosi ad invidiare quegli animali che potevano farlo. Dovremo attendere fino ad oltre il 1500 quando il genio di Leonardo oserà sfidare nuovamente la gravità! Tuttavia, per non correre rischi, il coraggioso Leonardo non proverà personalmente la sua macchina per volare, ma la lascerà collaudare ad un amico, cui lascerà anche una gamba rotta.
L'uomo dovette dunque attendere molti anni prima di riuscire a realizzare il suo più grande sogno, ma alla fine riuscì.Nel 1783 fu la volta della mongolfiera, nel 1903 quella dell'aeroplano. Non contento di ciò, l'uomo riuscì poi a creare dei mezzi che dessero maggiormente all'uomo una somiglianza con gli uccelli (non mi riferisco alle teste...) e vennero così il deltaplano, il parapendio ed il paracadutismo (quest'ultimo ispirato ad un uccello che si è appena beccato una schioppettata).
Questo ci porta al nostro dilemma odierno:
"Perchè volare quando si può sommergere tutto con un fluido non-newtoniano?"

sabato 4 aprile 2009

Bang!

"Secondo i racconti di Terzul egli fu la prima creazione. Raccontava spesso di aver vissuto a lungo senza tempo, perso in un universo non-universo adimensionale ove non era né il tempo né lo spazio. Come potrete immaginare voi stessi doveva certo essere una noia mortale per il vecchio Terzul, il quale, per alleviare la noia della sua esistenza, prese dunque a giocare con un piccolissimo oggetto tondeggiante che trovò nei dintorni e che chiamò “uovo cosmico”. Fu così che Terzul inventò il gioco delle biglie, ma nonostante ciò non riuscì a divertirsi poiché non solo non aveva avversari, ma disponeva di una sola biglia, dunque l'unico diletto che provava era quello di farla rotolare in quel frustrante nulla che lo circondava, senza poter neanche godere nell'udire il suono prodotto dal rotolare poiché lo sappiamo, nel nulla i suoni non esistono, neanche per orecchia come le vostre, molto più sensibili delle nostre.
Fu così, durante una delle sue solite partite a biglie che Terzul improvvisamente si arrabbiò. Divenne improvvisamente iracondo e meditò il suicidio, ma non avendo a disposizione alcun mezzo per attuarlo, prese ad imprecare lanciando via più volte quella biglia che era stata così a lungo il suo unico flebile diletto: la lanciava e correva a riprenderla per lanciarla nuovamente e dopo numerosi lanci la schiaffò al suolo con tutta la forza delle sue braccia e vi saltò sopra desideroso di farla finita una volta per tutte, quando improvvisamente ecco che quell'uovo cosmico esplose, sbalzando Terzul distante. Probabilmente egli svenne, ma non si è mai detto certo di ciò; raccontava solo di aver aperto gli occhi ed esser stato costretto a richiuderli subito, abbagliato ed accecato da quella che chiamò “luce”. Dopo molti istanti durante i quali osservò lo strano fenomeno di veder rosso nonostate avesse gli occhi chiusi, Terzul si decise ad aprire le palpebre e rimase meravigliato a contemplare tutte quelle onde elettromagnetiche che si diffondevano e proliferavano e comprese allora l'esistenza del tempo e dello spazio e non fece in tempo a comprenderlo che nuovi prodigi avvennero davanti i suoi occhi: dal nulla comparvero le prime cose realmente solide, neutrini e quark per primi, poi elettroni, neutroni, protoni e tutto il resto..."

Sono passati milioni di anni da questi avvenimenti e se tutti noi oggi esistiamo, lo dobbiamo a Terzul. Tuttavia molti sono gli eroi che sono passati su questo pianeta ed altrettanto dobbiamo a tutti loro.
Questo blog si riferirà a dilemmi spesso sovraumani e parlerà spesso di supereroi inventati dall'uomo, ma nello scrivere qui il mio primo post, voglio dedicarlo a tutte quelle persone realmente esistite che spesso sono state dimenticate.
Uomini coraggiosi o troppo avventati o magari anche stupidi, non m'importa cosa essi fossero, voglio solo che siano ricordati per ciò che li ha resi famosi, spesso tristemente.

Chiusa questa parentesi seriosa, voglio ringraziare tutti coloro che hanno già cominciato a seguirci e coloro che lo faranno in futuro, invitandovi a postare nei commenti i vostri superdilemmi. Selezioneremo i migliori e li pubblicheremo (non devono obbligatoriamente riguardare supereroi, basta non siano scontati).

A presto

Chi è il miglior spadaccino tra Yoda ed Aragorn?

«¿®=Manoet=®¿» ©


Dilemma o non dilemma? Questo è il dilemma...


Sin dagli albori del tempo, da quando l’uomo ancora non era uomo e non camminava eretto, il dilemma è stato uno degli aspetti che ci hanno sollevato a specie dominante, a svettare sugli aguti, sui cefalofi e sulle maledette cicale di mare.

Ed è proprio grazie ai dilemmi che l’uomo si è evoluto: un giorno una scimmia antropomorfa, una di quelle piuttosto basse si è chiesta “Cosa ci potrà mai essere dietro quel cespuglio?” così raddrizzo le ginocchia, inarcò la schiena e si mise in piedi e capì che dietro al cespuglio non c’era proprio niente di interessante. E così la curva evolutiva prese un andamento esponenziale e fu un attimo che ci trovammo a chiederci il come ed il perché delle cose.

Ed iniziarono i naturalisti greci da Talete a Democrito, passando per Anassimene ed Anassimandro ( no, non sono parenti), a chiedersi quale fosse il principio originario di tutte le cose, l’arché; c’è chi lo trovò nell’acqua, chi nel fuoco, chi nell’aria, fatto sta che nessuno ci azzeccò. Poi l’uomo iniziò a farsi domande più pratiche e si crearono le dighe ed i ponti, poi si fece domande di tipo etico e si crearono gli strumenti per far saltare dighe e ponti.

Uomini come Edison si chiesero come migliorare la condizione dell’uomo e si creò una cura per quella disfunzione endemica chiamata sonno, la lampadina.

I dilemmi le e domande che l’uomo si è posto, anche se non hanno ricevuto un adeguata risposta, hanno contribuito a crescerlo ed ad innalzarlo; persino domande terribili, come l’annosa questione del “vuoi più bene al papà o alla mamma?”, hanno avuto ruoli importanti nella comprensione dell’uomo di se e del mondo; quando quella domanda fu posta a Freud capì e gettò le basi per la teoria del complesso di Edipo.

Ma arrivò un momento nella vita dell’uomo in cui l’uomo stesso non bastava per le domande che si poneva (...e no, non sto parlando della metafisica, che ormai era passata di moda) ed arrivo Nietzsche che teorizzò l’Übermensch, il Superuomo. E questo concetto venne fatto proprio ed ampliato da grandi personaggi della nostra epoca, di cui ci occuperemo, di loro e del loro contributo nelle nostre vite di tutti i giorni.

Parlo delle emblematiche e mitiche figure di Stan Lee, Bob Kane, Jerry Segel, Alan Moore, Chris Claremont, John Romita, Neil Gaiman e tanti altri ancora che sarebbe troppo lungo ricordali tutti in questo momento. Ed a loro diciamo grazie; grazie per essersi poti dei dilemmi, delle domande, come “Che succederebbe se un uomo venuto da un altro pianeta diventasse un semidio grazie alle radiazioni solari e prendesse anche una bella abbronzatura?” o “Come sarebbe la vita di uno sfigato in piena crisi adolescenziale che venisse morso da un ragno radioattivo?” o ancora “Come crescerebbe un giovane ereditiero traumatizzato dopo aver visto i propri genitori morire sotto i suoi occhi?” ed infine “Come sarebbe la vita di un redivivo che dopo un patto infernale si ritrovasse nelle schiere dell’esercito del diavolo, divenisse appassionato di bondage e vivesse come un barbone?” (leggendo in serie queste domande ho incominciato a dubitare della completa lucidità mentale di alcuni autori :D).

Ma soprattutto siamo grati ai fumetti, di aver messo sulle nostre di labbra un infinità di domande, innumerevoli dilemmi che ci hanno accompagnato nei nostri percorsi e che sono stati oggetto di numerose discussioni, che hanno veramente contribuito alla nostra crescita culturale, psicologica, umana.

Di questo e di molto altro ancora ci occuperemo in questo blog e detto questo vi lascio con uno dei grandi dilemma esistenziali del nostro tempo e di quelli andati:

È più forte Hulk o La Cosa?

Santo